sabato 4 aprile 2009

STRUTTURA® sistema per spazi pubblici verticali



Densità, Verticalità, Flessibilità, Sostenibilità.

La consapevolezza della condizione metropolitana della città ha riaffermato la necessità di limitare il consumo di suolo a favore di una densificazione dell’esistente, anche se la domanda antimodernista della popolazione sembra essere più direzionata verso l’idillio qualitativo della bassa densità. Si va affermando un approccio che ricerca potenziali risorse spaziali nelle configurazioni urbane non ancora pienamente sfruttate, attraverso quella che potremmo definire un urbanistica dell’ottimizzazione, flessibile e al contempo capace di identificare opportunità piuttosto che limitazioni normative.

Ritornano a pieno titolo nel dibattito la verticalità della Plug-in city di Archigram o la meccanica progressista dell’Utopia futurista, o le PARASITE architetture, che nascono come creature saprofite della città contemporanea, con l’intento anarcoide di sfuggire hai rigidi schemi della pianificazione tradizionale.

Nel frattempo l’istanza ecologista di sostenibilità ha sdoganato il container, che ha potuto ergersi ad nuova unità abitativa o piuttosto a ponte o a piccolo bar, tutto nella imperativa necessità del riuso.
Roma e le facciate cieche

In termini di consumo di suolo Roma è una città paradigmatica con la sua crescita incontrollata dettata dalle speculazioni di un edilizia di quantità senza qualità. La massimizzazione delle cubature ha lasciato cicatrici nel tessuto sotto forma di mute quinte di spazi in attesa, che paradossalmente ora si trasformano in una risorsa insperata. Le facciate cieche diventano allora la superficie su cui è possibile pensare un sistema parassitario che permetta di risolvere con la verticalità la richiesta di spazi pubblici di qualità. Un sistema che sia flessibile, sostenibile, e standardizzato per minimizzare i costi.
Il caso di studio: Ostiense

Il quartiere Ostiense è oggetto di numerosi programmi di intervento, ma mantiene ancora quel senso di incompiutezza postindustriale che sembra collidere con il suo status di quartiere del tessuto storico. Un contesto consolidato con pochi spazi pubblici di qualità ma con la disponibilità spaziale fornita da un ampio sistema di facciate cieche. Lo scopo della sperimentazione è stato quindi quello di identificare una struttura ripetibile serialmente, configurabile secondo le esigenze, e che funga da contenitore per una serie di funzioni di uso pubblico che non trovano spazio disponibile alla quota stradale. Si propone quindi cuna soluzione che possa funzionare come sistema adattabile di intervento capace di mettere in relazione sequenze di spazi urbani verticali.
STRUTTURA®

Come osserva Koolhaas, la griglia regolare, nella sua semplice ripetitività, offre un ampia libertà di configurazione. Considerando che il tipo di operazione proposta richiede l’intervento dell’amministrazione pubblica, si è pensato di contenere i costi di realizzazione con l’utilizzo di una semplice struttura a traliccio, di facile montaggio e rimozione, ma che può delineare varie soluzione compositive. Questa struttura a sua volta contiene dei moduli funzionali, che come un tetris possono essere configurati a seconda delle esigenze. Il terzo elemento è rappresentato da un ascensore autoalimentato, grazie ai moduli fotovoltaici, che, inseriti in un numero sufficiente, possono coprire la richiesta energetica di STRUTTURA.

Moduli

I tipi di moduli possono essere catalogati in quattro famiglie funzionali:

Sistema spazi aperti

Sistema Box multifunzione (funzioni chiuse)

Sistema Multimediale

Sistema Life Cycle

Sistema spazi aperti

E’ basato su i moduli del verde (verde, albero, acqua) e quelli degli spazi pavimentati.

Possono essere configurati in maniera da ottenere piazze e giardini pubblici fruibili, oltre a fornire una quinta urbana di vegetazione sull’esempio dei Vertical Garden di Patric Blanc.

Sistema Box multifunzione

E’ basato su unità funzionali autosufficienti, che possono ospitare varie destinazioni d’uso. Le PARASITE architecture ci hanno mostrato come oggetti industriali in dismissione possano essere riconvertiti con molteplici soluzioni, compresa l’abitazione.

Sistema Multimedia

E’ basato sui moduli Schermo e Suono. Possono assolvere a varie funzionalità multimediali, dal cinema alla comunicazione passando per i concerti, offrendo configurazioni scalabili. Il modulo suono per esempio, in collaborazione con i moduli spazi aperti, può diventare un palco amplificato per le più svariate performance artistiche.

Sistema Life Cycle

E’ basato sui moduli energetici (fotovoltaici ed eolici) e sui moduli di filtraggio acqua e aria. L’industrial ecology ci ha mostrato come questi sistemi possano essere ormai delle soluzioni di uso comune, permettendo un sostanzioso contributo energetico da fonti di alimentazione pulite. lo scopo è quello di garantire un sistema di alimentazione che renda il complesso autosufficiente, unitamente a meccanismi biologici di miglioramento delle condizioni ambientali.

Conclusione

STRUTTURA è concepito come un contenitore dove trovano posto le istanze di verde, tempo libero, intrattenimento e cultura. L’utilizzo di una struttura modulare permette di riutilizzare oggetti industriali dismessi o di inserire sorgenti di energia pulita, in modo da garantire un Ciclo di Vita sostenibile. Gli elementi standardizzati permettono di contenere i costi e garantire flessibilità nel tempo, facilitando la gestione da parte dell’amministrazione pubblica.

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